La divisione dei cammelli

 

C’era una volta un ricco sultano. Aveva molte proprietà, ma ciò a cui teneva di più erano i suoi cammelli. Poiché era molto vecchio fece testamento. Il sultano aveva tre figli, e voleva bene a tutti, ma credeva che i suoi cammelli andassero divisi in base all’età del figlio. Il suo testamento diceva che il più anziano dei figli avrebbe avuto la metà del suo gregge, il secondo ne avrebbe avuto un terzo, mentre al figlio più giovane spettava un nono dei suoi cammelli. Condizione fondamentale era che nessun cammello dovesse essere ammazzato: tutti dovevano essere consegnati vivi agli eredi i quali avevano l’obbligo di trattarli con affetto, come aveva sempre fatto lui.

Un bel giorno il sultano morì e gli eredi decisero di dividersi i cammelli. Purtroppo il povero sultano aveva lasciato 17 cammelli e questo poneva in grave imbarazzo i tre fratelli: come dividersi l’eredità senza ammazzare nessun cammello se il 17 non è divisibile né per 2 né per 3 e nemmeno per 9? Dopo alcuni giorni di litigi decisero di chiamare un avvocato per sistemare la questione e presero un accordo: nessuno avrebbe osato contraddire la decisione dell’avvocato, essendo questi un anziano signore molto saggio e fidato. L’avvocato giunse nella casa dei tre in groppa al suo cammello e quando arrivò pregò un servo di abbeverarlo e di metterlo al riparo in un luogo fresco. Il servo eseguì e lo mise nella stalla insieme ai diciassette cammelli del sultano. L’avvocato discusse brevemente con i tre fratelli e disse loro che non c’era più alcun problema: tutti sarebbero stati soddisfatti dalla sua divisione. Li portò nella stalla e li pregò di contare i cammelli. Con grande sorpresa dei fratelli c’erano 18 cammelli! L’avvocato allora ne prese 9 (la metà dei 18 presenti) e li assegnò al primo figlio, poi ne scelse 6 (un terzo di 18) e li assegnò al secondo. Infine ne prese (un nono di 18) e li diede al terzo.

Nessuno osò fiatare, poiché in questo modo tutti ebbero qualcosa in più di quanto prevedeva il testamento: mezzo cammello in più al primo figlio, un terzo di cammello in più il secondo ed un nono di cammello in più andò all’ultimo. Sorprendentemente avanzava un cammello (9+6+2=17).  Era il cammello dell’avvocato. Tutti erano così contenti che offrirono una lauta ricompensa all’avvocato il quale, sorridendo soddisfatto, salì in groppa al suo cammello e se ne andò.

Io mi chiedo: Come ha fatto l’avvocato a dare a ciascuno qualcosa in più di quanto gli spettasse, riuscendo allo stesso tempo a riprendersi il suo cammello?

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