L’Orologio dei Diecimila Anni

L’Orologio del Lungo Presente (Long Now Clock), chiamato anche Orologio dei 10.000 anni è in fase di costruzione. E’ uno dei numerosi progetti della Long Now Foundation il cui scopo è quello di favorire creativamente un pensiero “a lungo termine”.

E’ alto 30 metri. Sarà installato in una grotta verticale dentro una montagna del Texas. E’ stato progettato per funzionare almeno diecimila anni. Di quando in quando l’Orologio sepolto suonerà i suoi rintocchi e, ogni volta, la melodia sarà diversa, mai suonata prima. E’ programmato per non ripetere mai la stessa sequenza di note durante i diecimila anni del suo funzionamento.

Nella maggior parte dei casi il rintocco si produce quando un visitatore contribuisce a caricarlo ma l’Orologio è autonomo, acquisisce energia da diverse fonti e talvolta suona da solo, anche quando non c’è nessuno nei paraggi ad ascoltarlo. Ognuno di noi può immaginare quali bellissime melodie, mai ascoltate, l’Orologio produrrà in diecimila anni.

L’Orologio è il primo di una serie che i progettisti vorrebbero veder installati in tutto il pianeta.

Perché costruire un orologio dentro una montagna che rintoccherà per diecimila anni? Parte della risposta si trova già nella domanda: affinché le persone, chiedendoselo, siano predisposte ad affrontare la nozione delle generazioni e dei millenni.

Se l’Orologio funzionerà per diecimila anni, che tipo di progetti e problemi a scala generazionale ci suggerisce?

Se l’Orologio funzionerà per diecimila anni, siamo sicuri che anche la nostra civiltà durerà così a lungo?

Se l’Orologio funzionerà a lungo dopo la nostra morte, perché non tentare altri progetti che richiedano l’intervento di future generazioni per essere completati?

Danny Hillis, l’eclettico ingegnere informatico inventore dell’Orologio, introdusse la sua idea nel 01995 con queste parole:

“Non posso immaginare il futuro, ma ci tengo ad esso. So di essere una parte della storia che iniziò molto prima di quanto io possa ricordare e continuerà ben oltre il tempo in cui qualcuno potrà ricordare me. Ho la sensazione di vivere un tempo di importanti cambiamenti e sento la responsabilità di far sì che i cambiamenti siano positivi. Io pianto la mia ghianda sapendo che non sarò vivo per raccogliere la quercia”

“Voglio costruire un orologio che ticchetti una volta all’anno, la cui lancetta dei secoli avanzi ogni cento anni e il cucù esca ogni mille anni. Voglio che il cucù esca ogni millennio per i prossimi diecimila anni”.

Il primo prototipo (31 dicembre 01999)

Il primo prototipo (31 dicembre 01999)

Contrariamente a ciò che si potrebbe immaginare, l’orologio è interamente meccanico. Il contrappeso è formato da una pila di pietre del peso complessivo di quattro tonnellate e mezzo. Il visitatore contribuirà a caricare l’orologio per mezzo di un tornello simile a quello che usavano i marinai per sollevare l’ancora. Continuando il suo percorso in salita, il visitatore incontretà una serie di venti ruote dentate orizzontali del diametro di due metri e mezzo e pesanti cinque quintali ciascuna: sono il cuore del calcolatore meccanico programmato per attivare la suoneria, costituita da dieci campane. Questo computer meccanico, il più lento al mondo, funziona con la stessa energia che fa funzionare l’intero orologio e produce tre milioni e mezzo di melodie, tutte diverse tra loro.

Ancora più in alto si trova il quadrante dell’orologio: un disco di due metri e mezzo di diametro somigliante ad un astrolabio, che mostra la posizione degli astri, la precessione degli equinozi, la fase lunare e, guardando bene, anche la data e l’ora. Il visitatore potrebbe meravigliarsi di leggere un’ora sbagliata: se nessuno lo tocca, l’Orologio risparmia energia mettendo in standby il quadrante. Soltanto se lo si fa ruotare manualmente, fornendo un piccolo contributo di carica, l’Orologio aziona il quadrante che si metterà a girare per fermarsi sull’ora esatta. L’anno, ovviamente, è indicato a cinque cifre (esempio 02014), prevenendo in anticipo di ottomila anni il “bug del decimillennio” simile al millennium bug dell’anno 2000.

E se nessuno visiterà l’orologio per decenni? Chi lo caricherà? Chi lo regolerà?

L’Orologio è concepito per “sopravvivere” autonomamente per tutti i suoi diecimila anni di funzionamento. La sua fonte di energia è la differenza di temperatura tra il giorno e la notte, alla sua sommità, cioè sulla vetta della montagna. La differenza di dieci gradi di temperatura è trasmessa dalla sommità dell’Orologio per mezzo di corde metalliche. E’ una piccola quantità di energia, sufficiente per farlo funzionare ma non per farlo suonare o per mostrare l’ora. Queste due ultime caratteristiche si attiveranno quasi esclusivamente con la presenza umana.

In periodi faverevoli, quando l’escursione termica tra il giorno e la notte è notevole per un periodo inaspettatamente lungo, l’energia in più accumulata può innescare la suoneria. Quindi l’Orologio, qualche volta, potrà suonare anche da solo, anche dopo anni di solitudinNow-Clocke.

La sommità dell’Orologio è l’unica parte visibile dall’esterno. E’ protetta da una cupola di vetro zaffiro (zaffiro sintetico ad elevata durezza e trasparenza). Nell’istante del transito del Sole al meridiano un prisma proietta un raggio su un congegno regolatore che funziona a differenza di temperatura. L’Orologio, in questo modo,  si sincronizza da solo.

Soluzioni per l’attrito e l’usura del tempo.

Qualsiasi olio lubrificante degenera con il tempo. L’Orologio che deve durare diecimila anni non può basare il suo funzionamento su una sostanza così deperibile. Le soluzioni sono due: lentezza dei movimenti e impiego di materiali ad elevata resistenza per gli ingranaggi. Quanto più lenti sono i movimenti, tanto più a lungo durerà l’ingranaggio. Il meccanismo più veloce degli orologi meccanici è il bilancere. Il bilancere dell’Orologio è di titanio, oscilla con un periodo di dieci secondi, ed è rinchiuso in una scatola protettiva di quarzo. Gli altri ingranaggi sono costruiti utilizzando una speciale lega di acciaio inox (AISI 316) che, per la sua particolare resistenza è di solito utilizzato in attrezzature esposte all’acqua marina o per  strumenti chirurgici. Anche i metalli più resistenti però hanno due difetti non accettabili per ingranaggi “lenti”: due pezzi metallici a contatto per troppo tempo possono fondere tra loro e, se sono metalli diversi, sorge anche l’insidia della corrosione galvanica. Alcuni ingranaggi dell’Orologio, quelli particolarmente lenti, sono fatti di ceramiche high-tech che non soffrono di questi problemi.

I problemi maggiori per l’Orologio saranno le conseguenze della presenza umana. Nel corso dei secoli ci potrebbe essere il rischio di furti, i bambini si arrampicano ovunque, gli hacker potrebbero insidiare i meccanismi anche per capire come funzionano… Ma gli umani si dedicheranno anche a caricarlo e gli chiederanno l’ora. Finché l’orologio farà tic-tac, la sua suoneria continuerà a suggerirci la domanda: “Saremo dei bravi antenati?”.