Illusioni marziane

Sembra proprio che Marte si sia preso gioco di noi, approfittando delle nostre debolezze, dagli scherzi della pareidolia alla credulità umana. Questa piccola raccolta di immagini sintetizza un lunga storia di “illusioni marziane”. 

Una mappa del pianeta Marte con la geografia dei suoi canali, disegnata dall'astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli (Il pianeta Marte, 1893)

Una mappa del pianeta Marte con la geografia dei suoi canali, disegnata dall’astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli  (Il pianeta Marte, 1893). Alcune sue allusioni su una possibile vita marziana e un errore di traduzione dei suoi articoli (la parola “canale” fu tradotta nell’inglese “canal”, che ne suggeriva un’origine necessariamente artificiale) hanno dato inizio al mito della civiltà aliena.

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Il New York Times del 27 agosto 1911 annuncia la scoperta, da parte dell'astronomo Lowell, di due nuovi canali su Marte, costruiti con strabiliante rapidità dai nostri vicini marziani.

Il New York Times del 27 agosto 1911 annuncia la scoperta, da parte dell’astronomo statunitense Percival Lowell, di due nuovi canali su Marte, costruiti con strabiliante rapidità dagli ingegneri marziani. Lowell diffuse la credenza della presenza di una vita intelligente su Marte con la pubblicazione di tre libri: Mars (1895), Mars and Its Canals, (1906), Mars As the Abode of Life (1908).

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Il mito della civiltà aliena su Marte non scomparve mai del tutto anche se l’inesistenza dei canali fu dimostrata da migliori osservazioni telescopiche dei primi anni del ‘900 e soprattutto negli anni sessanta e settanta grazie alle fotografie provenienti dalle prime sonde spaziali. Ma nel 1976 l’orbiter Viking I  catturò un’immagine che riaccenderà la fantasia. Si può leggere il comunicato originale NASA del luglio di quell’anno. Uno degli altipiani della regione di Cydonia Mensae assomiglia ad un volto dall’aspetto vagamente “egizio”. L’altopiano diventerà famoso nella letteratura popolare come la “faccia di Marte” o il “Volto di Cydonia”. Sono le tracce di un’antica civiltà marziana? Una successiva comparazione della “faccia di Marte” del Viking (la prima a sinistra) con due immagini ottenute dal Mars Orbiter Camera nel 1998, ci svela il grande mistero.

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I marziani ci stanno prendendo in giro, e lo fanno con l’occhiolino del cratere Galle di Argyre Planitia noto anche con il nomignolo di “Happy Face Crater” (Mars Reconnaissance Orbiter 28 gennaio 2008)

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Uno strano cratere di 2,3 chilometri di diametro nell’altopiano vulcanico di Tharsis è ripreso dal Mars Orbiter Camera il 17 giugno 1999. I marziani ci prendono in giro ma, in fondo, ci amano.