Il laghetto della Colonia

Io e il Bórtol amavamo anche l’acqua e si andava sempre alla ricerca di un qualche “lago” lungo i torrenti oppure dove, sciolta la neve, rimaneva un po’ d’acqua in qualche avvallamento. In queste poco più di pozze si nuotava per qualche secondo e poi fuori subito e al sole per riscaldarsi, che l’acqua era gelata.

Ma “nuotare” voleva dire il più delle volte progredire con le mani sul fondo e le gambe alzate dietro!

Dove l’acqua era più profonda non si andava perché avevamo un sacro terrore dei gorghi, specialmente lungo i torrenti.

Un giorno, nel girovagare per torrenti, scoprimmo nel bosco, sopra le cave di sabbia e ghiaia e dietro la Colonia che si trova a metà strada da Coi a Mareson, uno spiazzo mezzo erboso e mezzo terroso vicino al torrente dei Rui. Studiando la situazione abbiamo visto che si poteva ricavare un laghetto. Detto fatto ci mettemmo all’opera e costruimmo una diga, con i sassi e zolle di terra, nella parte sud e un canale che si diramava dal torrente, e portava acqua nell’avvallamento.

Lavorammo tutto il pomeriggio e, alla sera arrivammo a casa stanchi ma fiduciosi di fare, il giorno dopo, una bella nuotata nel nostro “laghetto”.

Al mattino via! per la strada bianca che conduceva al nostro appuntamento con l’acqua.

Infatti arrivati sul luogo rimanemmo incantati di fronte al bel laghetto che si era formato nel quale l’acqua era ferma come uno specchio e profonda circa da 50 centimetri a un metro e purissima da vedere nel fondo i piccoli sassi e l’erba. Era una meraviglia!

Ci spogliammo e scendemmo in acqua ma subito fummo attratti da delle libellule che volavano sopra l’acqua. Prendemmo paura ed uscimmo immediatamente dall’acqua per rivestirci.

La libellula erano temute molto da noi perché si diceva che pungesse anche i cavalli e li facessero scappare. Non per niente era chiamata nel nostro dialetto Besacaval (fa correre il cavallo).

Ce ne andammo a malincuore e non tornammo più a “nuotare” nel nostro bel laghetto.

Dopo molti anni la Pro Loco mise gli occhi sopra quel luogo, lo ingrandì alzando la diga, lo attrezzò con sentierini, panchine, tavoli per i turisti e diventò un luogo rinomato per una breve gita nel bosco con pic-nic in riva al laghetto.

Forse ora che c’è sempre tanta gente sulle sue rive le libellule saranno sparite.

 

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